[Cinquanta Sfumature di Bianco]
Quanto fa male la “cattiva” concorrenza nel settore matrimonio

Anche nella nostra professione spesso sentiamo raccontare di Wedding Planner incapaci, per lo più improvvisate, che oltre che fare dei danni, gettano discredito sull’intera categoria.

AVVISO AI LETTORI: questo post è stato scritto in un momento di grandissima arrabbiatura e scoramento!!!

Sono sempre stata dell’idea che il mercato alla fine premia i professionisti, quelli che lavorano bene, le persone serie, che fanno fattura e che sono trasparenti in ogni transazione.

So anche che in momenti di crisi – prolungata – come questi, è diritto di ognuno cercare di “sbarcare il lunario” e di tentare la sorte in una nuova avventura.

Mi rendo conto che tra i professionisti di diversi settori (penso anche solo ai fotografi, ai fioristi, …) è un momento in cui molti si improvvisano, in cui studi e professionalità non vengono riconosciuti, ed è quindi un problema comune…

Ma all’ennesimo episodio raccontato di scarsa professionalità da parte di una Wedding Planner incapace, all’ennesima verifica (per una collaborazione per altro) di una collega che non ha né sito, né tanto meno PIVA, per non parlare di immagini originali… devo dire che mi sono veramente infuriata!!!

Per farvi capire: se un catering mi dice che ha avuto pessime esperienze con altre Wedding Planner incapaci per cui adesso rivede tutte le condizioni di collaborazione (anche se con noi si sono trovati bene!), se una fotografa mi racconta di Wedding Planner incapaci che non hanno preso accordi precedenti con il proprietario della location e si ritrovano a litigare il giorno stesso del matrimonio su cosa si può o non può essere fatto, se catering mi raccontano di Wedding Planner  che non fanno assolutamente niente, se gli invitati di un matrimonio mi raccontano di Wedding Planner incapaci assolutamente inutili … ecco, io NON SONO CONTENTA!!!

Nella maggior parte dei casi gli sposi – per fortuna loro –  non si accorgono di questi disservizi, ma intanto il danno è stato fatto con gli invitati e tutta la rete di professionisti che lavorano nel settore, così si continua ad alimentare l’idea di scarsa professionalità del Wedding Planner.

Perché la cosa che più mi amareggia è che comunque queste persone inspiegabilmente lavorano (probabilmente tutte le energie le spendono in auto-promozione… o molto più probabilmente si limitano ad offrire servizi a costi irrisori), lavorano male, ma con ogni probabilità nessuno dei futuri clienti lo verrà mai a sapere!

… e loro continueranno a perpetrare mediocrità e scarsa professionalità, gettando discredito sui professionisti che si fanno il c**o (scusate, ma vi avevo avvertito!!!) da molti anni, che stanno costruendo la loro reputazione mattoncino su mattoncino, che hanno speso infinite energie per consolidare relazioni e trovare fornitori seri e affidabili.

Insomma, oggi ho paura che le leggi di questo mercato non siano in grado di premiare la professionalità o che quando succederà io avrò già appeso “l’accendigas” al chiodo!

Non sono neanche convinta che una sorta di “albo” dei professionisti serva a fare chiarezza, perché quello che manca è la capacità da parte dei clienti di distinguere un  vero professionista da uno che “si improvvisa”!

L’unica cosa che posso fare è chiedere a tutti di far funzionare il “passaparola”, in una sorta di “wed-advisor”, in cui tutti (invitati, sposi, fornitori, …) scrivano, dicano, riportino recensioni su chi ha lavorato bene e chi no!

E agli sposi che si avvicinano ad un wedding planner di fare tante, tante, tante domande! Di chiedere credenziali, contratti, chiarezza ed onestà!

Mi promettete che lo farete?

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